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  • Immagine del redattoreAldostefano Marino

Il mago, W. Somerset Maugham

Ammaliante. Credo non esista parola che calzi meglio per definire il romanzo di W. Somerset Maugham, l'ultimo pubblicato in Italia dalla casa editrice Adelphi. Un romanzo uscito in Francia per la prima volta nel 1908 e che prende origine dall'incontro dello scrittore con un noto personaggio britannico, l'esoterista e scrittore Aleister Crowley – conosciuto per gli scandali in cui rimase coinvolto durante i primi anni del Novecento.


Rispetto al ben più celebre Velo dipinto (da cui sono stati tratti diversi adattamenti cinematografici), Il mago è un'opera minore di Maugham – tanto che lo stesso autore, rileggendola a distanza di tempo, ne definì la scrittura «ampollosa ed enfatica». È sicuramente differente anche per i temi trattati di solito da Maugham, differenza che trova spiegazione nell'interesse per la materia a partire proprio dai primi anni del Novecento.


L'incipit del romanzo non potrebbe essere più lampante


Durante una passeggiata pomeridiana nei giardini del Luxembourg, a seguito di un pranzo comune in boulevard Saint-Michel, l'aspirante medico chirurgo Arthur Burdon e il dottor Porhoët incontrano un personaggio alquanto singolare. Si tratta di Oliver Haddo, un appassionato di scienze occulte che si definisce un mago, che il dottor Porhoët incontra per la prima volta, qualche anno prima, mentre è intento a raccogliere materiale per un volume sugli antichi alchimisti presso la biblioteca dell'Arsenal.


Seppure Haddo non vanti di essere un tipo che secondo i cliché potrebbe definirsi di aspetto gradevole, il fascino che è in grado di esercitare su chiunque entri in contatto con lui è senza precedenti. Non si tratta in realtà di pura e semplice ammirazione, piuttosto di un magnetismo potentissimo che si mescola al disgusto più puro, al ribrezzo, originato dalla prima impressione che subito dà a chiunque lo incontri.


Mr Oliver Haddo ha parecchi chili in più di quelli che il suo fisico potrebbe sopportare, un aspetto trasandato e per alcuni tratti simile a quello di un prete. Ma il suo sguardo, penetrante attraverso gli occhi di un azzurro abbacinante, sarebbe in grado di condurre chiunque dove Haddo vuole. Forse è per questo che, attorno a sé, Haddo ha raccolto schiere di adulatori e devoti, catturati dai racconti sensazionali delle sue gesta.

Riusciva a circondarsi di un’atmosfera da favola e nulla di quanto si diceva di lui era troppo stravagante da credere.

Fin dal primo incontro, il medico Arthur Burdon non rimane indifferente alla persona di Haddo: immediatamente lo prende in odio e così convinto della giustezza delle scienze e del pensiero razionale lo inquadra sin da subito come un impostore e un ciarlatano.


Lo stesso effetto, in un primo momento, non possono che sortirlo anche le altre due protagoniste del romanzo di Maugham: la giovanissima Margaret – futura sposa di Arthur Burdon – e la sua confidente e coinquilina Susie, alla quale, ormai da qualche anno, sono affidate le cure della sedicenne Margaret, arrivata in Francia per dedicarsi agli studi.


È così che all'interno del domicilio di Margaret e di Susie, per l'ennesima coincidenza che si fa carico di riunirli, Oliver Haddo si trova a far vanto difronte ai presenti circa le sue doti strabilianti e le imprese magiche di cui è stato protagonista. Leoni uccisi con sovrannaturale coraggio, conversazioni con l'aldilà ed esperimenti incredibili.


Sin dalle prime pagine del romanzo comincia a delinearsi una netta opposizione tra le posizioni scientifiche del medico e quelle esoteriche e anti-scientifiche del noto mago. Un'opposizione che però non può che condurre entrambi al desiderio quasi ossessivo di dimostrare le proprie teorie: primo tra tutti Haddo, che a seguito di un clamoroso litigio, decide di vendicarsi contro Burdon per dimostrargli l'esistenza della magia nera e dell'arte occulta.


Quale peggiore vendetta per Haddo se non quella di dimostrare al suo rivale che egli può tutto finanche persuadere Margaret a sposare lui al posto di Arthur Burdon?


E quando la sincera e genuina Margaret si troverà imbrigliata nella devozione malata e ossessiva verso Mr Haddo, in che modo Arthur potrebbe credere che si tratti di un amore spontaneo? Sarà determinato a presumere che la sua sincera e amata Margaret abbia mentito e ingannato tutti per raggiungere i propri scopi? Eppure, il dolore che Margaret prova per non riuscire a tirarsi indietro dall'attrattiva morbosa e inspiegabile che la lega al raccapricciante mago sarà evidente a tutti, persino allo stesso Arthur.


Fino a dove, dunque, la razionalità di Arthur potrà fare a meno di confrontarsi con l'incredibile magia occulta del Mago?


Il mago si consegna come un romanzo scritto magistralmente, in cui il lettore si trova coinvolto senza possibilità di scampo in una spirale magnetica che non può che condurlo, in preda alla propria incredulità, fino all'ultima pagina del libro.


Ancora una volta, Maugham esplora i sentimenti e le relazioni umane (con un'attenzione particolare all'amore coniugale) raccontando una storia originale che, a distanza di oltre cent'anni dalla sua pubblicazione, riesce ancora a farsi simbolo e tramite di un'indagine universale che conduce il lettore oltre il racconto narrato.

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