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Immagine del redattoreAldostefano Marino

Suite francese, Irene Nemirovsky

Aggiornamento: 13 mar 2023

Tra il 1941 e il 1942 Irene Nemirovsky comincia a comporre la sua opera più ambiziosa, Suite francese. Si trova a Issy-l’Eveque insieme al marito Michel Epstein, e alle sue due figlie: sono tempi molto difficili per la Francia, e in particolare per gli ebrei.


Irene scrive ormai da molto tempo, la sua fama da scrittrice si sta consolidando, almeno due dei suoi romanzi sono stati tradotti anche in Germania. Spera che questo possa in qualche modo favorire lei e la sua famiglia davanti ai nazisti.

Nel ’42, Irene, a proposito di Suite francese, scrive:

Se poi il 14 luglio arrivano quelli che hanno promesso di arrivare, questo comporterà, tra l’altro, la soppressione di due parti, o almeno di una.

In realtà la sua previsione è fin troppo ottimistica, perché delle cinque parti che progetta di scrivere, solo due sono quelle che vedono la luce: Temporale d’autunno e Dolce. La prima è una successione di quadri del popolo francese durante l’invasione nazista; la seconda è redatta in forma di romanzo.


Il 13 luglio 1942 Irene Nemirovsky viene arrestata e deportata nel campo di concentramento di Pithiviers, nel Loriet. Michel scrive a tutte le persone che conosce, ma ottiene l’effetto contrario rispetto a quello desiderato, e viene arrestato anche lui.


Le loro figlie, invece, si salvano. Denise ed Elisabeth trovano ospitalità in un collegio cattolico e abbandonano illecitamente la Francia. Durante la fuga portano con loro una valigia contenente fotografie, documenti e l’ultimo manoscritto di Irene, proprio Suite francese, scritto a caratteri microscopici affinché l’inchiostro non finisse.


Solo quando la Guerra finisce, Denise trova il coraggio di leggere il romanzo, che fino ad allora pensava fosse un diario segreto. In questo momento comincia il suo lavoro di trascrizione, lo dattilografa e ne decifra le parti illeggibili.


Quando Suite francese viene pubblicato, è ormai il 2004 e sono passati sessant’anni dal momento del suo concepimento.


Tante storie confluiscono all’interno dell’impresa letteraria che ha reso celebre Irene Nemirovsky. La conclusione non ci è data saperla, la si può intuire, tramite gli appunti tratti dal suo diario, posti alla fine del volume. La scrittrice russa, infatti, progetta Suite francese nei minimi dettagli, lo suddivide in cinque parti equilibrati, prende appunti sulla pagina destra del quaderno, annota passaggi a cui deve ricordarsi di prestare attenzione.

Penso che dovrò sostituite le fragole con i nontiscordardimé. Sembra impossibile situare nello stesso periodo ciliegi in fiore e le fragole già mature. sì, perché la cosa funzioni ci vorrebbero cinque parti di 200 pagine ciascuna. un libro di 1000 pagine. Mio Dio!

Irene Nemirovsky desidera che tra le sue pagine compaia la vita quotidiana della Francia durante quel momento storico che lei stessa sta attraversando con dolore, ma senza perdere la speranza. È questa che la spinge a raccontare, finché può, anche se non è sicura di riuscire a giungere alla fine.


Quando i tedeschi arrivano in Francia, le vie di Parigi si svuotano, i francesi si danno alla fuga in un esodo di massa che coinvolge il popolo, dal più ricco al più povero.


La numerosa famiglia dei Péricaud, ricchi notai borghesi, si preoccupa subito di radunare l’argenteria, i gioielli, e i preziosi corredi di biancheria; la signora affida ai domestici compiti precisi. Il figlio più giovane, Hubert, parte a soli sedici anni come volontario per fermare l’avanzata.


Gabriel Corte, uno scrittore di successo, parte per Vichy con la sua amante Florence. Prima, però, mette in salvo i propri manoscritti; teme che da questo momento non sarà più in grado di scrivere qualcosa che abbia veramente senso.


I coniugi Michaud, due impiegati di banca, chiamati a recarsi a Tours, dove sarà spostata l’attività. Ma scaricati dal loro capo, sono costretti a prendere il treno, dove la folla delirante tenta di accaparrarsi un posto per scappare da Parigi; ma i treni non partono e perciò dovranno recarsi a Tours a piedi.


La seconda parte del romanzo, Dolce, è ambientata nelle campagne francesi, a Bussy.


Nella periferia di Parigi avviene l’occupazione tedesca, e le famiglie borghesi talvolta sono tenute a ospitare presso il loro domicilio soldati di bassa qualifica. Al loro arrivo non sono ben visti, anche se si presentano freschi e ben puliti, giovani e spesso gentili con le donne.


Nella famiglia della vedova Angellier, Lucile si innamora platonicamente di un giovane soldato di appena vent’anni, Bruno von Falk, che loro sono tenute a ospitare in quanto suo marito, Gaston, è ora fatto prigioniero in Germania. Bruno si rivela un soldato gentile e premuroso, ma soprattutto un uomo: è questo che stupisce Lucile, la sua umanità e il modo in cui i loro gusti sono così vicini. Parlano di letteratura, discutono di musica, lui le racconta delle storie mentre suona il pianoforte di suo marito.


Il filo conduttore dei due volumi è la Guerra, non quella battuta sul campo militare, ma quella sofferta dal popolo, la gente comune. Questi sono i personaggi che abitano le pagine di Suite francese, vinti in partenza che si innamorano dei propri nemici. Tuttavia non sono negativi, ma è proprio questo il loro aspetto positivo: saper individuare nella tragedia una via d’uscita, una fuga comune a tutti, ossia l’amore e i sentimenti veri.

Irene Nemirovsky, con una grazia inaudita e un linguaggio semplice, utilizza l’artificio narrativo per fornire una testimonianza diretta della guerra. Lunghe descrizioni, dialoghi brevi e personaggi fulminanti, un capolavoro incompleto che nessuno saprà mai come va a finire.

Titoli correlati Sopravvivere e vivere, Denise Epstein, Adelphi Edizioni – il racconto dettagliato della deportazione e poi della fuga delle figlie di Irene con il manoscritto, scritto dalla figlia Denise. Mirador, Irene Nemirovsky, mia madre, Elisabeth Gilles, Fazi Editorela biografia scritta dalla figlia minore, ricostruita tramite i documenti in quanto quando Irene è stata arrestata, lei aveva solo cinque anni. Il vino della solitudine, Irene Nemirovsky, Adelphi Edizioniun’opera per comprendere di più dell’autrice e del rapporto con sua madre.


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